Dopo dieci anni di corse in monoposto, il pilota milanese ha guidato per la prima volta una sportscar targata Le Mans Prototype provando la Duqueine-Nissan da 460 cavalli gestita dal team lombardo TS Corse con la quale affronterà il campionato Ultimate Cup Series nella stagione 2020
Milano, 9 marzo 2020. Ha preso il via in pista la rivoluzione sportiva di Pietro Peccenini, che ha esordito alla guida di una sport prototipo affrontando tre giorni di test sull’autodromo di Adria con il team TS Corse. Sul circuito rodigino il pilota milanese ha provato per la prima volta la Duqueine D08 motorizzata Nissan gestita dalla scuderia lombarda diretta da Stefano Turchetto. Nel corso del test, mentre Peccenini ha continuato a progredire sia nel feeling con il prototipo sia nei tempi sul giro, sono stati rilevati numerosi dati e raccolte importanti indicazioni per orientare al meglio il lavoro di messa a punto in vista della nuova stagione agonistica, senza riscontrare particolari problemi. Nel 2020 il driver classe 1973 affronterà di nuovo la Ultimate Cup Series, stavolta appunto al volante di un prototipo dopo aver ricevuto dai promotori della serie internazionale il Trofeo Gentleman Driver vinto nel Challenge Monoposto al termine di una cavalcata di successi sui circuiti di tutta Europa al volante della Formula Renault 2.0. Per Peccenini l’alloro conquistato nella prima stagione in Ultimate Cup Series con tre podi assoluti, e 14 vittorie di categoria è il quarto titolo personale nel Challenge Monoposto dopo quelli targati VdeV nel 2015, 2016 e 2018. Ora l’alfiere della TS Corse lancia una nuova sfida sportiva e un programma rivoluzionato e ambizioso nelle corse endurance con la Duqueine D08. La sportscar francese risponde ai regolamenti dei Le Mans Prototype della classe LMP3, è basata su un telaio monoscocca in carbonio ed è equipaggiata con un propulsore V8 Nissan da 5000cc capace di sprigionare oltre 460 cavalli di potenza.
Peccenini ha commentato alla luce della prima esperienza con la nuova LMP3: “A inizio test sono stato cauto ma devo dire che già al terzo giro ho iniziato a trovarmi a mio agio. La confidenza con il prototipo è arrivata abbastanza in fretta malgrado siano ancora molti gli aspetti, sia di guida sia tecnici, che anche con la squadra dobbiamo approfondire. La LMP3 è più pesante, più alta come posizione di guida e più morbida rispetto a una formula monoposto, ma il potenziale è elevato e sul giro saremo più rapidi, oltre a raggiungere velocità di punta fino a 290 orari. Nei tre giorni ad Adria abbiamo migliorato di continuo i riscontri cronometrici e con pneumatici nuovi il prototipo è super! Inoltre ho coperto uno stint di 30 giri e fisicamente non ho avuto problemi. In generale il test è stato positivo e il team è già molto motivato. Abbiamo pure simulato dei pit stop… sono tanti i cambiamenti da affrontare. Ad Adria la rivoluzione decisa per quest’anno ha compiuto soltanto il primo passo. Siamo pronti e non vedo l’ora di tornare in pista al più presto!”.
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