Novembre 24, 2024

Ad una settimana dalla vittoria del campionato di Porsche Carrera Cup Italia 2014, Matteo Cairoli racconta le sue sensazioni per questa stagione a dir poco straordinaria.

In che modo hai vissuto la preparazione al weekend di Imola, consapevole che ti avrebbe potuto consegnare il titolo?

Ero piuttosto teso, ma vivevo una situazione simile alle altre gare. Quindi pensavo al titolo certo, ma molto relativamente. L’unico mio interesse era quello di portare a casa la gara, provando a stare davanti a Giraudi, in gara 1, per conquistare il titolo. Fortunatamente è andata così, anche se sono arrivato “solo” secondo.

Anche ad Imola, però, hai dimostrato di averne più di tutti. Pole position ed in lotta sempre per vincere…

Dalle prove libere avevamo un buon passo, anche se non il migliore. Credo, però, che era dovuto al fatto che Postiglione ed altri avversari avevano gomme migliori delle nostre.  Poi in qualifica, alla pari, abbiamo fatto la pole position ed il record della pista è mancato per pochissimo. In gara 1 sono partito bene, avevo il passo e stavo già prendendo il vantaggio sufficiente per stare tranquillo ed andare a vincere. Ma ho sbagliato io, infondo alla Rivazza: sono andato lungo e così Postiglione mi ha superato. Ho provato per un pezzo a recupare e ce l’avevo quasi fatta. Poi, però, ho fatto un altro errore e mi sono accontentato del secondo posto.

E gara 2 com’è andata?

In gara 2, invece, ero quinto in griglia per l’inversione. Ho fatto una buona partenza, superando Giraudi e stavo insidiando anche Liberati che però mi ha chiuso tutte le porte. Ho aspettato qualche giro per prendere le misure e nel frattempo Melnikov è uscito da solo, così ho conquistato il terzo posto. In seguito, superando Liberati alla Tosa, ho iniziato a mettere nel mirino Fulgenzi, che occupava la prima posizione. L’ho superato alla Variante Alta, ma staccando troppo tardi non ce l‘ho fatta. Ho tagliato la chicane, ho ridato subito la posizione, ma mi hanno dato la bandiera bianconera. Però volevo superarlo ed ero determinato a farlo. L’unico punto in cui guadagnavo tanto sugli altri era dopo la Variante Alta, Curva Alta, Rivazza 1 e Rivazza 2. Insomma era nell’ultimo settore dove facevo la differenza. Ho provato ad attaccarlo alla Variante Alta, l’ho toccato, non è riuscito a stare in pista ed io ho conquistato la prima posizione. I commissari, però, mi hanno dato il drive throught e così sono arrivato ottavo. Non condivido per niente questa scelta, ma mi rifarò sicuramente a Monza.

Però, già il secondo posto di sabato scorso nel round 11, ti ha consegnato il titolo con ben 3 gare ancora da disputare (gara 2 ad Imola e le due di Monza). Al tuo rientro ai box ti aspettavano tutti per festeggiarti a dovere. Cosa pensavi in quegli attimi, quando scendendo dall’auto hai festeggiato con il tuo team?

Eh, mi sono detto: “Finalmente ce l’ho fatta”.  Era un sogno poter conquistare il titolo della Carrera Cup Italia e sono riuscito a raggiungerlo, anche grazie al lavoro del mio Team. L’Antonelli Motorsport, i miei parenti ed amici mi hanno regalato una splendida accoglienza, sia sul podio che nei festeggiamenti post gara, anche se aspettiamo Monza per festeggiare alla grande. Infine, sabato, avevamo in mente gara 2 di domenica e così siamo rimasti cauti.

Per arrivare a questa vittoria, però, hai disputato un campionato fantastico. Ora andrai a Monza, ovviamente cercando di vincere, ma ci arriverai anche con meno pressione e vivrai il weekend più serenamente. All’inizio dell’anno, nella prima gara di Misano, quali obiettivi ti eravate posti per quest’anno? Dove pensavi di poter arrivare?

Beh il mio obiettivo iniziale era quello di imparare il più possibile. Di provare ad arrivare a podio. Invece sono riuscito a stare ad alti livelli sin da subito e piano piano, con il passare delle gare, è aumentata la nostra consapevolezza nel cercare di fare sempre meglio. Così, grazie anche al mio Team l’Antonelli Motorsport, sono riuscito a conquistare il titolo.

Come hai vissuto il rapporto con i tuoi avversari tutti più grandi di te? Il più “piccolo” della classe che conquista il titolo al debutto…

Vado d’accordo con tutti. Ho un rapporto migliore sicuramente con i piloti del mio Team, visto che siamo sotto la stessa tenda. Con Liberati e Melnikov, però, ho fatto lo Scholarship insieme quest’anno, quindi ci troviamo molto bene. Come se uscissimo insieme la sera.

Ed invece, com’è andato proprio lo Scholarship Programme della Porsche a cui hai partecipato?

L’ambiente è fantastico, è una scuola istruttiva che ti insegna tante cose che pensi di sapere già, ma che invece devi approfondire. Mi ha aiutato molto nella preparazione mentale, più che in quella fisica. Infatti, credo che se si ha una certa concentrazione prima di iniziare la gara, se riesci a tenere la mente fredda, beh l’80% lo hai già fatto. Mi è stata molto utile la prova dei riflessi ed il capire come respirare al meglio prima delle gare. Per la preparazione fisica, invece, per questioni logistiche, purtroppo, non riesco a partecipare in toto al “Driver Program”. Così mi alleno in maniera indipendente.

E nel 2015, date le tue prime esperienze in Super Cup di quest’anno, quali saranno i tuoi obiettivi?

Spero vivamente di poter disputare la Porsche Super Cup e stiamo cercando e valutando la scelta migliore da fare. Marco Antonelli sta facendo di tutto per aiutarmi, quindi spero di trovare un accordo per la prossima stagione per disputare la Super Cup. Oltre a puntare a correre nella Super Cup, proverò a fare qualche gara nel campionato tedesco e qualche gara nell’italiano, sempre con Antonelli. Faremo tantissimi test e dovrò mettermi alla prova con tutti i campioni a livello internazionale. Sarà una bella sfida.

Ufficio Stampa – Media In Motion

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *